Benessere e biofrequenze

Una storia di magnetismo e campi quantici

Benessere e biofrequenze

La promozione del benessere è un mondo piuttosto vasto attorno al quale gravitano moltissime realtà, che costantemente propongono nuovi metodi o strumenti per migliorare la qualità della vita, andando ad agire su varie sfere, da quella personale a quella ambientale.
In uno scenario così ricco e variegato non è né scontato né facile riuscire a orientarsi, per cui è più che legittimo porsi delle domande per farsi un’idea più precisa di ciò che viene proposto.
Per l’appunto in questa storia la curiosità dell’asker Silvio è stata catturata da alcune affermazioni presenti sul sito della Montini SPA.
Questa azienda rientra nella categoria di cui sopra, e si occupa di vari ambiti, fra i quali, tra gli altri, consulenze per migliorare la qualità della vita e vendita di particolari apparecchiature tecnologiche che funzionano a biofrequenze, per esempio i dispositivi di biomagnetismo frequenziato e alcuni particolari metodi di cura come la magnetoterapia biofrequenziata.
Il nostro asker ha chiesto delucidazioni proprio in merito alle ultime due attività citate.
Andando con ordine, per quanto riguarda i dispositivi di biomagnetismo frequenziato, ha posto alcune domande riguardo questa loro affermazione: «Un punto focale importante dell’azione della tecnologia è la rivitalizzazione bioenergetica dell’acqua in un raggio da 20-60 metri. L’acqua si vitalizza in modo energeticamente sano, quindi “destrogiro” caricandosi di proprietà che la rendono meno dura. Quest’acqua “vitale” che raggiunge una capacità energetica fino a 65.000 unità Bovis, disintossica l’organismo dalle sostanze inquinanti rigenerando le cellule dall’interno dell’organismo, inoltre il campo quantico generato aumenta massicciamente il potenziale Redox nell’acqua, per l’organismo umano significa che si frenano i processi ossidativi nelle cellule e si rallenta l’invecchiamento».

Non proviamo neanche a immaginare cosa sia il campo “quantico”, come se “quantico” fosse un aggettivo riferito a una grandezza fisica misurabile, come “gravitazionale” o “magnetico”. Notiamo però un riferimento a una forma “destrogira” dell’acqua che certamente richiede qualche chiarimento. Destrogiro e levogiro sono due termini associati al concetto di chiralità, si tratta di una proprietà geometrica molto generale, presente in diversi campi scientifici. Nel contesto di atomi e molecole, in particolar modo nella Chimica e soprattutto nella Biofisica questa proprietà ha un ruolo molto importante. La sua definizione, come spesso capita per cose di valenza generale, è un po’ astratta: un oggetto la cui immagine speculare non può essere ottenuta ruotandolo in qualche modo è chirale. Intuitivamente: grazie alla chiralità sapete distinguere una mano destra da una sinistra anche senza il corpo a cui (si spera) è attaccata. Ma le mani non sono le uniche cose chirali che avete, ce ne sono molte altre: quasi tutti i vostri amminoacidi sono chirali. La chiralità è una proprietà che deriva dalla complessità strutturale di una molecola e dai vincoli che certi atomi hanno in relazione ad altri, o in altre parole dalle proprietà topologiche. Sembrerà la stessa cosa ma due “enantiomeri” (parolone da chimici), come quelli dipinti nell’immagine qui sotto, sono di fatto molecole diverse. Questo può avere conseguenze enormi, ad esempio nella sintesi dei farmaci la “stessa” molecola in forma destrogira e levogira può avere un’efficienza ben diversa.    

 

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Fig. 1: Un esempio di amminoacido chirale. L-Triptofano è uno dei pochi amminoacidi che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare da solo e deve quindi essere presente nell’alimentazione. I pannelli di colori diversi corrispondono alle due forme della molecola, levogira e destrogira. Cercando di ruotarli nella maniera più ovvia si può notare come queste siano sempre molecole diverse. La colorazione dei vari atomi segue una convenzione comunemente adottata: palline bianche per segnare atomi di Idrogeno, rosse per l'Ossigeno, blu e' l'Azoto e il rimanente azzurrino e' per il Carbonio.

 

E l’acqua? È destrogira o levogira? Lo lasciamo decidere a voi, venendovi incontro con un’immagine della molecola d’acqua (con una piccola confessione nella didascalia).

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Fig. 2: La molecola dell’acqua. Si tratta di una molecola con una struttura semplicissima ma con proprietà molto complesse. Non riusciamo proprio a individuare delle geometrie che siano chirali.

 

 

Non sorprendentemente Silvio chiede: come si quantifica l’acqua vitalizzata in modo destrogiro? Quali sono le proprietà che la rendono meno dura?  C’è una letteratura in merito all’aumento del potenziale Redox nell’acqua dato dal campo quantico che viene generato? Esistono riferimenti bibliografici in merito alla capacità vitale dell’acqua di rigenerare le cellule dell’organismo?
Mentre per la magnetoterapia a biofequenza, definita come «[…] una forma di fisioterapia che utilizza il magnetismo terrestre, risorsa presente in natura necessaria per tutte le forme di vita. La magnetoterapia biofrequenziata può essere di bassa e alta frequenza e produce energia per ricaricare le cellule del nostro corpo» ciò che ha solleticato la curiosità del nostro asker è stato quanto segue: «Gli impulsi a Bassa Frequenza (BF) sono particolarmente efficaci nello stimolare l’assimilazione del calcio e rafforzare, cosi, la struttura ossea […] Gli impulsi ad Alta Frequenza (AF) ed in parte anche quelli BF, migliorano la circolazione sanguigna e stimolano la produzione di endorfine da parte del sistema neurovegetativo».

Ha quindi semplicemente chiesto se ci fossero dei riferimenti scientifici a riguardo.
La risposta a queste domande non tarda ad arrivare; infatti, pochi giorni dopo l’invio dell’ask, Silvio viene contattato telefonicamente da un operatore della Montini SPA.
Le spiegazioni ricevute sono diverse, come per esempio un cordiale invito a cercare su Google “prove efficacia biofrequenza”. Peccato che la ricerca autonoma di prove su Google non sia propriamente un buon metodo per ottenere chiarimenti scientificamente attendibili (ne abbiamo già parlato in questo articolo).

Gli viene inoltre detto che la letteratura scientifica risulta essere piuttosto scarsa in materia, perché non molti ricercatori credono nelle biofrequenze. Dobbiamo qui sottolineare che in ambito scientifico le credenze non hanno molta rilevanza, poiché si sta parlando di prove concrete: se uno studio fornisce risultati attendibili e validi, dimostrando l’efficacia di una particolare teoria, la credenza del ricercatore non ha alcun peso.
Inoltre i pochi studi citati nel corso della telefonata vengono forniti incompleti, ovvero privi di qualunque riferimento al nome dei loro autori. Tuttavia i prodotti della Montini SPA si fregiano di una certificazione rilasciata dall’Istituto SIMEMIS.  Questo istituto non figura però nel database di Accredia, ovvero l’ente italiano di accreditamento, la cui funzione è quella di verificare la competenza, l’imparzialità e l’indipendenza degli organismi di certificazione. Una certificazione rilasciata da un istituto privato di questo tipo non può sostituire un lavoro pubblicato in una rivista scientifica, perché manca una peer review e soprattutto non vi è trasparenza circa le tecniche sperimentali utilizzate.
Per quanto riguarda la “rivitalizzazione dell’acqua”, l’unica risposta ricevuta è che gli effetti benefici si ottengono solo abbinandola a un  acceleratore ionico.

Infine è stato menzionato che la Montini SPA, in attesa di ulteriori verifiche scientifiche, si basa sulla soddisfazione del cliente come garanzia di efficacia dei loro prodotti.
Sicuramente per un’azienda avere tanti clienti soddisfatti è motivo di orgoglio e di vanto, però sfortunatamente ciò non può essere considerato una prova valida in merito all’efficacia dei suoi prodotti. Questo semplicemente perché l’esperienza personale dei singoli individui (il classico “per me funziona!”, per esempio) non è sufficiente per permettere una verifica oggettiva degli effetti del prodotto in questione: così facendo, infatti, non si avrebbe la possibilità di dimostrare che le migliorie ottenute siano davvero derivate dall’utilizzo del prodotto in esame. Inoltre è bene ricordare che la narrazione della propria esperienza può essere inquinata da bias che possono portare a un’interpretazione distorta degli eventi, rendendo il tutto veramente poco affidabile.
È comunque doveroso specificare che la Moniti SPA chiarisce che le sue apparecchiature non sono strumenti medici e non intendono assolutamente sostituirsi ad essi, per cui non sostituiscono la medicina tradizionale.
La lunga telefonata si conclude con la promessa dell’operatore di mandare a Silvio maggiori informazioni via mail, promessa che purtroppo a oggi non è stata mantenuta.
In conclusione, le prove fornite al momento dalla Montini SPA non sono sufficienti per dimostrare scientificamente la validità delle loro affermazioni. Questo non vuol dire che quanto commercializzato dalla Montini SPA non sia valido, ma semplicemente che le informazioni ricevute non giustificano scientificamente le affermazioni per le quali è stato fatto questo ask.

Ringraziamo Silvio la cui curiosità ci ha dato l’opportunità di affrontare questo argomento e
ricordiamo che l’iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo è l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Siamo perciò sempre disponibili ad aggiornare questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo.