Ci sono domande ingenue, domande noiose, domande formulate in modo non corretto, domande inficiate da convinzioni personali. Ma ogni domanda esprime la volontà di voler capire il mondo. Non esisterà mai una domanda stupida.
“Il mondo infestato dai demoni. La scienza e il nuovo oscurantismo” - C. Sagan
In ogni momento della giornata ed attraverso i diversi canali di comunicazione, è possibile venire a conoscenza di cosa sia buono per la salute o nocivo per l'ambiente oppure di come si possa migliorare il sistema educativo o ridurre il crimine. Questi sono esempi di affermazioni con cui veniamo a contatto quotidianamente ma solo alcune di esse si poggiano su basi affidabili.
Per porre domande sulle prove che stanno alla base di un'affermazione e capirne la veridicità o meno, si ha bisogno di una mente curiosa, di voler indagare con spirito critico la realtà che ci circonda indipendentemente dal proprio bagaglio culturale. Non è quindi necessario essere uno scienziato per chiedere delle prove a sostegno di un’affermazione.
Maggiore è il numero di persone che chiedono le prove, che vogliono saperne di più, maggiore sarà il numero di aziende, politici, giornalisti (solo per citare alcuni esempi) a cui verranno rivolte delle domande e quindi si sentiranno responsabilizzati nelle proprie azioni. Gli asker, in reazione ad una affermazione, si rivolgeranno a chi di dovere e non potranno che aderire – anche inconsapevolmente – all'iniziativa Chiedi le prove.
L'asker, il motore dell’iniziativa Chiedi le prove, è colui che individua l'affermazione da indagare, ponendo le domande e richiedendo le prove.
Proprio all'asker viene offerto da Chiedi le prove il supporto necessario affinché la sua ricerca vada a buon fine.
Il punto di partenza è identificare precisamente l’affermazione che ha generato in te curiosità. È fondamentale capire se tale asserzione è valida sempre, al di là di speculazioni e pareri personali.
A meno che non sia indubbiamente vera (come ad esempio “non guardare troppo a lungo il sole ad occhio nudo”), questo genere di affermazioni sono spesso particolarmente categoriche e devono poter essere verificate. Quindi chi pone in essere tali asserzioni deve rendere disponibili i riferimenti a lavori dedicati e fornire, quando possibile, spiegazioni che sebbene sintetiche siano esaustive.
Quando si riceve un messaggio di contenuto scientifico, ci si dovrebbe per prima cosa domandare se il testo fornisce i mezzi necessari per rispondere a tutte le domande sull’argomento che tratta.
Se la risposta è negativa, allora è il momento di chiedere la base scientifica che sta dietro il messaggio stesso, cercando di ottenere le risposte a tutta una serie di domande quali, ad esempio, le eventuali verifiche condotte (tipologia dei test, esami effettuati, se in laboratorio o meno,...), qual è il meccanismo che si voleva studiare, se l’affermazione è stata portata all’attenzione di esperti e pubblicata. Inoltre ha senso chiedersi se la ricerca alla base dell’affermazione è stata pubblicata su riviste scientifiche (in particolare peer reviewed) oppure se i risultati ottenuti dallo studio in questione sono stati ripetuti da altri gruppi o sono stati riportati in modo sufficientemente dettagliato da renderli verificabili da altri gruppi di ricerca.
Valutare i riferimenti
di Dario Bressanini
- Chiedi la fonte;
- se non è una una fonte scientifica primaria (riviste, libro, siti istituzionali) chiedi la fonte scientifica primaria;
- se è una pubblicazione su una rivista:
- se è molto vecchia (tipico con le bufale mediche nutrizionistiche) chiedi se ci si è preoccupati di vedere se quei risultati sono stati confermati;
- se il tema è controverso o le conclusioni dell'articolo sono sconvolgenti, chiedi se ci sono altre pubblicazioni che dicono la cosa opposta, o magari delle rassegne. E' il caso dell'aspartame, in cui tutti citano gli articoli del Ramazzini e non quelli che dicono che non ci sono problemi. Questo non per minimizzare ma per mettere nel giusto contesto;
- Se è il caso leggi l'articolo. Capita spesso che la gente citi articoli a caso presi da pubmed solo per il titolo. Chiedi quindi se per caso abbia letto l'articolo, visto che dice delle cose diverse.
Oggigiorno è piuttosto facile trovare, tramite i motori di ricerca, i contatti ufficiali di aziende, cariche pubbliche e giornalisti,... Inviare una e-mail incisiva e diretta, che spieghi con parole chiare e semplici quale affermazione si vuole venga dimostrata, richiede poco tempo e ha buone possibilità di venire letta.
È necessario evitare testi troppo lunghi e linguaggi troppo elaborati; spesso il destinatario di un ask è una persona che si trova quotidianamente inondata di e-mail ed un messaggio troppo lungo e complicato rischierebbe di non venir nemmeno preso in considerazione.
Per dare il giusto peso al messaggio e per comunicare a Chiedi le prove il tuo ask, puoi mettere in copia (CC) l’indirizzo ufficiale dell’iniziativa [email protected]
Evita l’inserimento in copia nascosta (BCC o CCN) in quanto l’ask verrà successivamente pubblicato ed è corretto portare il coinvolgimento di Chiedi le prove a conoscenza del destinatario con la presenza del nostro indirizzo che, tra l’altro, potrà essere un motivo in più per rispondere.
Chiedi le prove non è un mezzo per far vedere di essere più intelligenti e non è uno strumento per ridicolizzare gli altri. Un ask è un processo dialettico volto ad indagare e far luce su affermazioni incomplete e dare la possibilità a colui che fa un’affermazione di esprimersi in modo esauriente e preciso.
Sebbene sia umano nutrire pregiudizi, questi non devono influenzare il processo scientifico che è e deve rimanere imparziale.
La richiesta di prove per indagare un’affermazione deve essere scevra da qualsiasi preconcetto. Quindi i dubbi su un'affermazione non devono influenzare come recepiamo la risposta e distorcerla; bisogna sempre essere aperti alla possibilità che esista una prova consistente a sostegno di un’affermazione. Per quanto a priori un'affermazione possa sembrarci assurda potremmo scoprire che esiste una prova adeguata per sostenerla ed è quindi importante dare un'opportunità a coloro che la propongono di dimostrare ciò che dicono.
E' possibile che, a fronte di un ask diretto e ben formulato, si riceva una risposta completa ed esaustiva, spiegata con linguaggio semplice ed immediato, che riporta le prove in modo comprensibile e corretto.
D’altra parte, è anche possibile che la risposta porti gli stessi problemi riscontrati nell'affermazione che ha originato l’ask oppure che non abbia senso, che sia fuorviante e cerchi di eludere le richieste avanzate. In quest'ultimo caso è opportuno reiterare il processo chiedendo ulteriori chiarimenti. Qualora dovessi averne bisogno, Chiedi le prove è disponibile a fornirti consigli su come strutturare un ask.
La risposta potrebbe, invece, essere particolarmente complicata e contenere riferimenti ad articoli specialistici accessibili solo agli addetti ai lavori. A questo punto si potrebbe effettuare una verifica preliminare e valutare almeno dall'abstract (ovvero il sommario) se il lavoro è attinente all'ask.
Utilizzando le risorse telematiche messe a disposizione da Chiedi le prove è possibile approfondire la risposta fornita all'ask e qualora non bastasse, possiamo metterti in contatto con i nostri esperti che provvederanno a dipanare i tuoi dubbi.
Gli esperti aderenti all'iniziativa Chiedi le prove useranno le loro conoscenze per interpretare la risposta referenziata (se proveniente da una rivista con peer review) che può essere sufficiente a chiudere l’ask e colmeranno le eventuali lacune specialistiche presenti nella risposta stessa fornita da colui che ha formulato l’affermazione.
In questo caso si è di fronte ad una risposta che ha un contenuto nullo ma che rimane comunque risposta: il valore dell’ask non viene minimamente alterato.
Se non vengono fornite prove, l'affermazione può essere considerata vero solo tramite un atto di fede, quindi può essere preso per buono o meno da chi recepisce il messaggio.