Un bicchiere per ridurre l'assorbimento dell'alcool nel sangue

Quali sono le prove?

Un bicchiere per ridurre l'assorbimento dell'alcool nel sangue

Navigando in Internet l'Asker Alberto si è imbattuto nel sito della Vetreria Di Borgonovo, azienda della Provincia di Piacenza che si occupa di produrre bicchieri e altri accessori in vetro.

In particolare la sua attenzione è stata attratta dai Calici SafeCup, nuovo prodotto della compagnia.

Il bicchiere presenta delle particolari costolature interne, le quali, grazie a una reazione chimico- meccanica (si legge nella brochure visionabile dal sito), dovrebbero eliminare l’anidride carbonica in eccesso, riducendo l’assorbimento di alcol nel sangue del 30%. A causa della mancanza di CO2 l’alcool rimarrebbe per più tempo nello stomaco e verrebbe così maggiormente aggredito dagli acidi gastrici che ne diminuirebbero, dunque, la quantità che viene assorbita. Una maggiore quantità di anidride carbonica gonfierebbe lo stomaco, spingendo l’alcool nei vasi sanguigni e quindi al fegato.

Sul sito si apprende anche che la tecnologia sarebbe stata testata dal SITAC (Società Italiana per il Trattamento dell’Alcolismo e delle sue Complicanze), diretta dal Prof. Mauro Ceccanti.

L’asker, per saperne di più in quanto interessato al prodotto, ha deciso di contattare direttamente l’azienda per chiedere le prove scientifiche che ne dimostrano l’efficacia. Purtroppo però, nonostante un sollecito, a oggi la mail non ha ricevuto risposta.

Nel mentre non si è perso d’animo e ha contattato direttamente il Prof. Mauro Ceccanti, Presidente del SITAC, per chiedere  delucidazioni riguardo ai test eseguiti sul prodotto. Il Professore ha cordialmente risposto che fu avviata una sperimentazione, i cui risultati preliminari parevano essere quelli descritti dall’azienda. La sperimentazione, però, fu poi sospesa per problemi tecnici. Attualmente, quindi, non esistono studi pubblicati su riviste scientifiche.

Ci siamo rivolti a un esperto per saperne di più sulla correlazione tra CO2 e alcol, nello specifico al Dott. Alessandro Saibene, nutrizionista all’Ospedale San Raffaele di Milano.

Il Dott. Saibene ci ha spiegato che, pur essendoci un fondo di verità nella correlazione tra CO2 e alcol, nutre alcune perplessità. Pur essendo vero che una maggiore pressione nello stomaco favorisce l’assorbimento dell’alcol, è anche vero che, affinché ci sia una differenza apprezzabile, è necessaria una grande differenza di pressione, difficilmente realizzabile in concreto.

Inoltre la maggioranza dell’alcool viene assorbita nel primo tratto dell’intestino e non nello stomaco (in parte l’assorbimento inizia già nel cavo orale) e questo renderebbe meno efficace la tecnologia in questione. L’assorbimento dell’alcool, inoltre, è piuttosto veloce in quanto idrosolubile.

Sebbene nelle parole del Prof. Ceccanti si possano leggere dei possibili risultati che potrebbero portare a delle prove robuste a sostegno di questo prodotto, per ora non ci è stata fornita nessuna pubblicazione di studi terminati dove, fra l’altro, venga riportata rigorosamente la procedura sperimentale utilizzata (test doppio cieco, gruppo di controllo, …). Per poter valutare quanto asserito dall’azienda necessitiamo dunque di studi più approfonditi.

L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo è l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Auspichiamo, quindi, un ulteriore aggiornamento di questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo.