Un gel a base di erbe

Un rimedio per dolori muscolari e reumatici?

Un gel a base di erbe

L'azienda modenese RI.MOS. SRL, produce un gel denominato H3, il quale secondo il produttore è utile per combattere crampi, dolori muscolari e reumatici e combattere problemi microcircolatori. Il gel è a base di estratto di Iperico in olio di Girasole ozonizzato, Aloe Vera, Caffeina, Estratti di semi di Ippocastano e Bromelina.

L'asker Adriano, uno sportivo, si è imbattuto nella descrizione del prodotto sul sito dell'azienda e ha deciso di contattarla per avere delucidazioni in merito agli studi scientifici usati come base per le affermazioni suddette.

L'azienda ha risposto indicando l'esistenza di alcuni documenti che però sarebbero riservati, e che sarebbe possibile visionare solo in azienda in presenza di un responsabile qualità. Non possiamo sapere con precisione che tipo di documenti siano e a cosa si riferiscano, inoltre queste modalità rendono difficoltosa la verifica delle informazioni da parte dell'utente.

L'azienda cita anche il certificato ISO 13485 e un certificato CE, nonché la presenza del prodotto sulla banca dati del Ministero della Salute (in seguito a un rapido controllo si nota che effettivamente il prodotto è presente).

Il certificato ISO 13485 è frutto di una norma internazionale che regola i requisiti che produttore e prodotto devono avere, al fine di rispettare un certo standard di qualità e sicurezza. 

In base alla direttiva 93/42/CEE attuata in Italia con il D.Lgs 46/97 , per ognuna delle diverse classi di dispositivo medico invece ( I, IIa, IIb, III divisi in varie sottoclassi) ci sono diversi requisiti da rispettare, via via più stringenti. Il nostro gel fa parte della categoria I. Sono dispositivi che non comportano particolari criticità e non interagiscono con il corpo umano in maniera pericolosa. Per avere la certificazione di classe I fondamentalmente, è sufficiente una dichiarazione del produttore nella quale vengano indicate le caratteristiche del prodotto, della progettazione e dei processi produttivi come richiesto dalla normativa. Per i dispositivi di classe I non sono previsti l'intervento e la verifica dei requisiti da parte di un ente terzo.Seppur la norma preveda anche una valutazione clinica del prodotto, le norme citate sono idonee a garantire la qualità e la sicurezza del prodotto, ma non l'efficacia. Trattandosi dunque di una una semplice dichiarazione, essa non ha i requisiti di uno studio scientifico. Il discorso cambia per i dispositivi impiantabili e per i dispositivi di classe III per cui è prevista un'indagine clinica, ma si tratta di una categoria diversa da quella in cui si trova il prodotto in questione.

L’azienda possiede anche una certificazione ISO 22716, norma internazionale che regola le norme di buona fabbricazione per i prodotti cosmetici. Essa mira a garantire un elevato standard di sicurezza e qualità in tutte le fasi dalla progettazione alla spedizione.

 

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Degli intrepidi asker in cammino per visionare le prove relative al dentifricio che vogliono comprare.

 

L'azienda oltre a queste certificazioni di ordine burocratico non ha fornito studi scientifici idonei a valutare l'efficacia del prodotto. 

Notiamo infine che dire <<i documenti sono riservati e non vengono normalmente inviati a mezzo mail, ma previo appuntamento è possibile visionarli in azienda alla presenza del responsabile assicurazione qualità>> rende di fatto non fruibile la prova e lascia un potenziale cliente con l’unica alternativa di compiere un atto di fede nei confronti dell’azienda. Esistono brevetti, licenze e diritti d’autore anche per consentire ai consumatori di avere consapevolezza di quello che comprano, soprattutto considerato che il prodotto viene venduto online e se l’unico modo di capire la consistenza scientifica del prodotto e’ fare un viaggio di 500Km per visionare dei documenti senza neanche la possibilità di confrontarsi con degli esperti molte persone potrebbero scegliere di non fidarsi, ed e’ un peccato visto che l’azienda afferma di avere le prove. Basta solo condividerle, perché, come diciamo spesso, la tecnologia senza trasparenza rischia di diventare una forma moderna di magia.


L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo è l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Auspichiamo, quindi, un ulteriore aggiornamento di questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo.