Le pitture Airlite

Una mano di benessere sulle pareti di casa?

Le pitture Airlite

Quindi si fece avanti un muratore e disse:

– Parlaci delle Case. –

Ed egli rispose dicendo:

– Costruite con la vostra immaginazione una capanna nel deserto prima di costruire una casa tra le mura della città.

Poichè, come voi ritornate alle vostre case al crepuscolo, così fa il pellegrino che è in voi, sempre lontano e solitario.

La vostra casa è il vostro corpo più grande.

Essa cresce nel sole e dorme nella quiete della notte, e non è priva di sogni. Non sogna forse la vostra casa? E non abbandona in sogno la città per i boschi e le colline?

Vorrei poter raccogliere le vostre case nella mia mano, e come il seminatore, disperderle su prati e foreste.

Le valli vorrei fossero le vostre strade, e verdi sentieri i vostri viali, perchè possiate a vicenda cercarvi tra le vigne e giungere con l'abito profumato di terra.

(Da “Il profeta” di Khalil Gibran - trad. Tommaso Pisanti)

 

Vivere la casa come un’estensione del proprio corpo e della propria mente.

Sentire che la propria casa cresce, sogna e vaga, per boschi e colline.

E come per il nostro corpo, così vogliamo che la nostra casa sia in forma, in salute, abbia un sistema immunitario che la difenda da malattie ed inquinamento.

Airlite, il sistema di pitture murali che esaminiamo oggi, sembra promettere proprio questo, una coppia di prodotti, uno per interni ed uno per esterni, che aiutano l’assorbimento e la neutralizzazione chimica di molti inquinanti ed agenti patogeni in modo totalmente passivo da parte dei muri della nostra casa. Quasi che la casa stessa, dotata di un sistema immunitario, fosse in grado di eliminare le infezioni che ogni giorno tentano di intaccarne l’integrità e la pulizia, migliorando l’aria che ci circonda e quindi la salute di noi che vi abitiamo.

 

      QbwuXg0Bl-Ks0yLXDxGgSkqxoOjyn7YXh8Y-OwBzTTzNRCURz_C1d9CDQOCuciGx4DteS53NNuX5aKVIwh-DxYgDD6PE11ucH_vSYAKih8UQuKGjbPfP9fuf585cnIKFzv-h_1Wk

               Wikimedia Commons - license Creative Commons 3.0 - by Mies Van Der Rohe


Fabrizio, incuriosito dalle affermazioni riguardanti le capacità delle loro pitture: “Con Airlite le pareti ti tolgono il mal di testa”, “Lasciate che le vostre pareti eliminino virus, batteri e l’aria cattiva. Per respirare tranquillamente, con un look fantastico”, si è fatto delle domande che ha poi rivolto verso l’azienda produttrice per capirne di più; ha chiesto, quindi, su quali prove scientifiche basassero le loro affermazioni.

In particolare, Airlite afferma che :

  • Dopo appena 15 minuti dalla sua applicazione su ogni tipo di superficie, disattiva virus come lo Human Coronavirus NL63 fino al 99%. Gli ioni negativi prodotti dall’azione di Airlite sono in grado di disintegrare lo strato lipidico-proteico della maggior parte dei virus, comportando una disattivazione totale della carica virale.

  • Riduce il contenuto di agenti inquinanti dell'aria (all’interno e all’esterno) fino all'88%, avendo così lo stesso effetto di un bosco di alberi ad alto fusto. 100 mq di Airlite eliminano lo stesso inquinamento di 100 mq di bosco.

  • Elimina fino al 99,9% batteri, muffe e spore, rendendo ogni ambiente più sano e pulito.

  • Elimina tutti i cattivi odori e impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti, rendendo gli ambienti in cui viviamo più accoglienti e confortevoli. 

  • Elimina i COV (composti organici volatili) presenti nell’aria degradando le molecole organiche che compongono tali sostanze e trasformandole in sostanze inerti non pericolose per la salute.

  • Riflette la componente calda della luce solare: se applicata in esterno, Airlite d'estate mantiene gli ambienti freschi in modo naturale e consente di risparmiare energia elettrica fino al 30%, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 che causano l’effetto serra.

 

In risposta al suo ask, Fabrizio ha ricevuto da AM (Advanced Materials) Technology, la ditta multinazionale che produce e commercializza le pitture Airlite, una serie di documenti molto interessanti che sono stati analizzati per capire l’attendibilità delle affermazioni già citate.

 

Il primo dettaglio che si deduce dal materiale fornito è che il principale principio attivo di Airlite è il biossido di titanio (TiO2).

E’ noto in letteratura che tale sostanza, se opportunamente attivata, è in grado di catturare molte molecole organiche presenti nelle vicinanze e variare la sua proprietà elettriche.

Per questa caratteristica, infatti, viene usata per realizzare molti sensori di gas [1].

In secondo luogo, Airlite contiene pochissimi componenti organici (certificato da misure fatte da UL ICQ, un laboratorio italiano della provincia di Como): il legante usato nella composizione della pittura non è una colla (che verrebbe parzialmente disattivata dall’azione del biossido di titanio), ma una miscela inorganica simile al cemento.

 

Continuando con l’esame dei documenti ricevuti, troviamo delle certificazioni emesse da Eurofins (un laboratorio multinazionale indipendente di analisi chimiche) che attestano la bassissima percentuale di componenti COV (formaldeide, benzene, toluene) presenti all’interno di Airlite e la conseguente bassissima emissione nell’ambiente dopo 3, 7 e 28 giorni dalla stesura delle pitture stesse su un campione sotto test.

Anche un secondo laboratorio, UL ICQ, certifica la bassissima presenza di COV e anche di metalli pesanti (cadmio, piombo, mercurio, cromo, arsenico, bario, …) all’interno di Airlite.

 

Passando ad esaminare un test effettuato presso l’università di Roma La Sapienza, possiamo vedere che, effettivamente, gli ossidi di azoto (NOx) presenti nell’aria vengono ridotti e la loro concentrazione scende, con velocità diverse a seconda che il colore della pittura sia bianco o colorato, fino a circa l’88% dopo un’ora di esposizione. Vediamo però che, in questo caso, la pittura, ovvero il biossido di titanio, deve essere attivata mediante l’uso di luce ultravioletta (fotocatalisi con UV-A).

 

Per dimostrare le capacità antibatteriche di Airlite, AM Technology ci fornisce i risultati di un esperimento condotto da MicroStarLab (Illinois, USA): in questo esperimento, dei quadrati inerti di poliestere sono stati coperti di Airlite e vi sono state deposte delle colonie batteriche di Escherichia coli e di Staphylococcus aureus.

Dopo 8 ore dall’inoculazione, sono stati contati i batteri presenti e raffrontati con un gruppo di analoghi quadrati che non avevano subito l’irradiazione con luce UV.

Bene, anche in questo caso, Airlite dimostra di avere elevate proprietà antibatteriche (verso le due specie del test) come affermato dal sito web.

 

Sempre MicroStarLab ha condotto anche dei test per verificare se le crescite di funghi siano rallentate o inibite dall’uso di Airlite: in questo caso dei campioni ricoperti con la pittura in oggetto sono stati posizionati in una camera in cui era stata inserita una quantità di  Aspergillus niger, di Penicillium citrinum e di Aureobasdium pullulans, in base alle richieste dello standard ASTM D3273 che fissa le condizioni per misurare la resistenza alle crescite di funghi e muffe. Durante le 4 settimane di durata dell’esperimento, i campioni trattati con Airlite hanno mostrato una resistenza alle muffe molto superiore a quelli di controllo (non trattati con Airlite). L’unica differenza notevole rispetto al test standard (ASTM D3273) è stata, anche qui, l’esposizione dei campioni con luce ultravioletta, questa condizione, non prevista dallo standard, era richiesta da AM Technology per attivare la fotocatalisi.

 

Anche l’università di Roma la Sapienza ha condotto un test per verificare le proprietà antibatteriche di Airlite. Questa volta le specie batteriche usate nel test erano: Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Enteroccoccus faecalis, Listeria monocytogenes, Bacillus cereus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumanii, Streptococcus agalactiae, Serratia marcescens e Salmonella tiphymurium.

Anche in questo caso, le capacità antibatteriche vengono verificate rispetto ad un campione e certificate superiori al 99.9% dopo 4 ore dall’inizio dell’esperimento. Da notare, anche in questo caso, l’uso di una lampada UV per attivare la fotocatalisi.

 

Il dipartimento di Ingegneria dell’università di Modena viene, invece, chiamato in causa da AM Technology per certificare la capacità di Airlite di riflettere la luce solare.

In questo test la riflettività risulta sempre superiore all’85% in tutto lo spettro del visibile e dell’infrarosso fino a circa 2500 nm di lunghezza d’onda, in pratica nel vicino infrarosso (NIR) e nel medio infrarosso dove una parte rilevante del calore trasportato dalla luce solare è presente.

 

La documentazione fornita dalla ditta produttrice termina con un documento che attesta la bassa emissione di gas ad effetto serra da parte di tutta la loro filiera produttiva, dall’estrazione dei materiali di base, al trasporto, alla produzione e fino al fine vita del prodotto stesso.

 

Complessivamente ci sembra di poter riassumere che Airlite ha certificazioni per molte delle affermazioni presenti sul sito: le caratteristiche antibatteriche e antimuffa, la capacità di ridurre gli ossidi di azoto, la capacità di riflettere gran parte del calore solare e quindi a contribuire all’isolamento termico dell’edificio.

Non ci sembra, invece, di aver trovato nessuna dimostrazione relativamente a capacità antivirali, né relativamente all’assorbimento dei cattivi odori, né all’eliminazione dei COV presenti nell’aria.

 

Un altro punto che ci sembra importante da sottolineare è la necessità di dover attivare Airlite con l’esposizione a luce UV: notiamo infatti che le ottime proprietà certificate dalla ditta produttrice di ridurre gli ossidi di azoto (riduzione degli inquinanti) e antibatteriche e antimuffa si verificano se e solo se la presenza della luce UV è garantita.

Tale presenza è, all’esterno, garantita dall’esposizione alla luce solare, mentre è molto più difficile da realizzarsi all’interno dove la luce UV del sole è bloccata dai vetri delle finestre e dove non ci sono normalmente luci in grado di emettere con un’intensità rilevante in tale parte dello spettro luminoso. 

 

Consapevoli che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile ed attenta alle proprie esigenze, non possiamo che notare una certa incompletezza scientifica nella risposta che l’asker ha ottenuto. Auspichiamo, pertanto, un aggiornamento di questa vicenda, grazie ad altre evidenze che l’azienda vorrà fornirci.


 

 

[1] Gas sensors based on TiO2 nanostructured materials for the detection of hazardous gases: A review. XuTian, Xiuxiu Cui, Tingrun Lai,  Jie Ren, Zhichao Yang, Mingjing Xiao, Bingsen Wang, Xuechun Xiao, Yude Wang - Nano Materials Science - July 2021