Pentole con magneti naturali

Il magnetismo e le proprieta' nutritive

Pentole con magneti naturali

L'Asker Alessio si è imbattuto nella descrizione del coperchio Magnetic Cooker, prodotto da Fimastars. Il coperchio secondo l'azienda permetterebbe di risparmiare tempo nella preparazione dei piatti, friggere a temperature più basse, risparmiare energia, conservare i principi nutritivi dei cibi e molto altro. Tutto questo grazie alla sua costruzione che sarebbe in grado di “ottimizzare un gioco di vapore” e, questo è il punto che ha catturato l'attenzione dell'asker, grazie al magnete naturale contenuto nel pomolo. In particolare il magnete contribuirebbe a conservare meglio le proprietà nutritive dei cibi.

L'asker ha contattato l'azienda per sapere se erano stati condotti dei test scientifici che dimostrino quest'ultimo punto. Ad oggi però l'asker non ha ricevuto risposta.

In assenza di una risposta da parte dell'azienda dovremmo basarci sulle evidenze scientifiche disponibili riguardo il legame tra magnetismo e proprietà nutritive dei cibi. Magari facendoci aiutare da un esperto. Prima però inquadriamo meglio il discorso spendendo due parole sul fenomeno del Magnetismo. La capacità di alcuni materiali di attirare il ferro era nota fin dall'antichità: certe sostanze sotto certe condizioni presentano infatti un campo magnetico permanente che e’ una loro proprietà intrinseca, una vera e propria fase della materia che deriva dagli spin nucleari degli atomi che compongono la sostanza: al di sotto di una temperatura critica questi sono orientati tutti nella stessa direzione e producono un campo magnetico.  

Nulla di tutto ciò viene descritto nella pagina dell’azienda dedicata al “biomagnetismo”, definito come la <<marcia in piu’>> dell’azienda, che vi ha basato il funzionamento dei prodotti che offre. La pagina offre una rassegna delle pratiche mediche usate nell'antichità che prevedevano l’impiego di calamite di vario genere. Alcune di queste pratiche, o delle loro varianti, sono utilizzate ancora oggi in cure alternative che passano sotto il nome generico di magnetoterapia. Questa e’ infatti menzionata anche dall’azienda, che afferma che <<dagli anni ’50, studiosi, scienziati e medici di tutto il mondo hanno iniziato uno studio approfondito sugli effetti benefici dei magneti, dopo aver constatato che molti pazienti affetti da malattie croniche [...] sottoposti per qualche settimana alla magnetoterapia erano inspiegabilmente guariti [...]>>. Le referenze a questi studi non vengono riportate, al contrario in questa pagina di Medbunker sono riportate le referenze a studi che ne mostrano l’inefficacia per svariate condizioni mediche.

E per le proprietà nutritive dei cibi? Che legame può esserci con un magnete? Abbiamo scomodato diverse persone per scoprirlo, dal CICAPmed abbiamo sentito il parere di medici e nutrizionisti, che non conoscono nulla in letteratura a riguardo. Abbiamo sentito due biologi nutrizionisti, ed entrambi concordano nel dire che in biologia non esistono fonti a riguardo, ci suggeriscono di chiedere a dei fisici, ma anche nella letteratura inerente alla Fisica l’argomento non esiste. Per non lasciare indietro nessuno ne abbiamo parlato con il chimico Dario Bressanini, che si e’ occupato piu’ volte della “scienza in cucina” ma anche lui conclude che, in assenza di prove dall’azienda, il ruolo dei campi magnetici nel preservare le proprietà nutritive dei cibi rientra nella categoria  di <<fenomeni non dimostrati>>.

 

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Il campo magnetico generato da una calamita delle dimensioni di un pomolo di pentola (cilindrica, con 2cm di raggio e alta 2 cm). Il rettangolo rosso e’ una rappresentazione in scala della calamita, le linee nere spesse rappresentano invece i bordi della pentola. I riquadri mostrano le linee di campo magnetico su una delle superfici che dividono a metà la pentola. Nel riquadro (a) si mostrano le linee di campo in una regione molto più larga della pentola, dove si nota il caratteristico comportamento “a linee chiuse”. Nel riquadro (b) riprendiamo il dettaglio delle linee all’interno della pentola, colorando di nero le regioni di spazio in cui il campo magnetico è confrontabile o minore in intensità rispetto a quello terrestre. Nel riquadro ( c ) infine, l’area in cui il campo magnetico della calamita è distinguibile da quello terrestre, messa in relazione con le dimensioni di una pentola da cucina di dimensioni medie.

 

Possiamo comunque fare alcune considerazioni illustrando dei punti che andrebbero risolti per poter avere una motivazione consistente a livello scientifico. Per prima cosa occorre quantificare: quali proprietà nutritive dovrebbero essere influenzate dai campi magnetici? Esistono parecchie proteine, polipeptidi, grassi di varia natura, quali di queste molecole sono coinvolte? Inoltre il campo magnetico generato da una calamita (vedi figura) non è uniforme e perde di intensità molto rapidamente mano a mano che ci si allontana dal coperchio della pentola: il fondo della pentola, dove gli effetti termici alterano più intensamente le proprietà dei cibi, e’ anche la regione dove il campo magnetico generato dalla calamita è meno intenso, ed assume valori di intensità veramente piccoli: ad esempio, supponiamo di attaccare al coperchio di una pentola un magnete molto forte, con un campo magnetico sulla superficie di 0.5T, un valore maggiore di quello delle calamite più potenti in vendita. Il campo magnetico sul fondo della pentola (prendiamo una pentola di medie dimensioni, alta 30 cm) ha un'intensità di circa 3uT, cioè circa 1/10 del campo magnetico terrestre. L'Intensità del campo magnetico generato da questo magnete diventa paragonabile al campo magnetico terrestre a circa 6cm dal coperchio, per cui qualunque effetto dovuto ai campi magnetici dovrebbe avvenire in una piccola regione appena sotto al coperchio, ipotizzando un magnete largo quanto il coperchio intero. In questo caso invece il magnete e’ nel pomolo, quindi, esagerando parecchio le stime, la regione di spazio in cui il campo magnetico della calamita e’ maggiore di quello terrestre e’ un cilindro di 6cm e poco più largo del pomolo (vedi figura, pannello ( c )).

Oltre a fornire una motivazione sul ruolo di questa piccola regione di spazio nella conservazione delle proprietà nutritive degli alimenti, gli esperimenti dovranno quindi anche misurare qual è la soglia di intensità del campo magnetico oltre la quale vi e’ un effetto rilevante sul mantenimento delle proprietà nutritive dei cibi, una volta che - ribadiamo - viene specificato rigorosamente che cosa sono gli effetti del magnetismo sulle proprietà nutritive degli alimenti.

Sicuramente, l’azienda avrà condotto tutti questi studi approfonditi.


L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo è l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Auspichiamo, quindi, un ulteriore aggiornamento di questa vicenda e rimaniamo a disposizione qualora ci sia la volontà di dare origine a un dialogo che risulti costruttivo.