Acqua alcalina: fa veramente bene alla salute?

Risponde il consulente autorizzato dell'azienda.

Acqua alcalina: fa veramente bene alla salute?

Aquasana è un’azienda che commercializza diversi dispositivi per alcalinizzare l’acqua, come ad esempio “Osmolife Plus”, un depuratore che produce un’acqua “Pura e Leggera: microfitrata e perfettamente depurata attraverso un processo di osmosi inversa per eliminare tutte le sostanze tossiche disciolte nell'acqua, cloro, metalli pesanti, nitriti, nitrati”.

Il pH alcalino dell’acqua prodotta è un punto molto importante per Aquasana, come fra l’altro è subito chiaro dalla homepage del sito in cui viene proposto un test per verificare il pH del proprio corpo in base agli alimenti comunemente assunti. L’idea di base è che i cibi possano modificare il pH del nostro corpo (un principio, tra l’altro, che sta alla base anche della dieta alcalina). Secondo la ditta, alcalinizzare il proprio corpo assumendo cibi alcalini e in particolare bevendo acqua alcalinizzata, come quella ottenuta dai dispositivi Aquasana, avrebbe un notevole impatto sulla salute, prevenendo o addirittura facendo regredire diverse patologie. Di seguito sono riportati solo alcuni dei benefici che l’acqua prodotta dai dispositivi Aquasana sarebbe in grado di produrre: miglioramento del livello di glucosio nel sangue nei casi di diabete, miglioramento nei casi di tumori maligni del fegato e metastasi, aumento dell’energia, eccellente trattamento per diabete, psoriasi, osteoporosi, artrite.

 

Si tratta di affermazioni piuttosto forti. Un asker ha deciso di approfondire l’argomento, chiedendo i riferimenti agli studi scientifici che dimostrerebbero le proprietà benefiche riportate nel sito. Ha quindi scritto al consulente autorizzato di Aquasana.

 

Il consulente ha risposto prontamente all'asker, suggerendogli di comprare, genericamente, dei libri sull’argomento e di ascoltare specificatamente un’intervista presente su YouTube a due medici (al termine di tale intervista è riportato il seguente link ad uno studio condotto dai due medici), aggiungendo che in questo modo l’asker avrebbe potuto comprendere gli effetti positivi dell’acqua alcalina attraverso chi la studia e fa ricerca, approvandola in modo serio e responsabile.

Il consulente aggiungeva, inoltre, che la prova migliore dell’efficacia dell’acqua alcalina è cominciare a berla poiché i benefici sarebbero giunti direttamente dal corpo.

Si è quindi congedato offrendo la sua disponibilità per eventuali chiarimenti.

L’asker ha risposto al messaggio osservando che avrebbe voluto le referenze a studi scientifici specifici ma a distanza di più di un mese non ha ancora ricevuto una risposta.

 

Per quanto ci è dato sapere, le prove che sono state fornite all’asker sono insoddisfacenti poiché, per quanto un personaggio della comunità scientifica possa essere autorevole, nel metodo scientifico non è ammesso il principio di autorità: senza gli studi a supporto delle proprie affermazioni, queste rimangono opinioni e non fatti.

Nel caso specifico, lo studio che viene menzionato alla fine del video, si riferisce alla sperimentazione su animali domestici affetti da tumore sottoposti contemporaneamente ad un chemioterapico, un farmaco ed acqua alcalina e quindi non può essere preso come riferimento per valutare l’effetto della sola acqua alcalina. Per avere una visione più completa dello studio preso in esame, ci siamo rivolti ad un esperto, la Dott.ssa Chiara Segrè, biologa con un Dottorato di ricerca in medicina molecolare e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, il cui intervento è riportato integralmente in fondo alla storia.

 

Per concludere, affermare che la prova migliore del beneficio di un prodotto sia il riscontro su se stessi durante l’utilizzo, non ha alcun senso in campo scientifico poiché implica il validare un’affermazione con un caso particolare ed è statisticamente insignificante a prescindere dal risultato. Tra l’altro, viene affermato che l’acqua alcalina avrebbe anche un potere preventivo il che, stando all’affermazione precedente, è un assurdo logico: appare alquanto improbabile notare un miglioramento di qualcosa che all’atto dell’assunzione dell’acqua non è presente.

 

Consapevoli che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile ed attenta alle proprie esigenze, non possiamo che notare una certa fragilità scientifica nella risposta che l’asker ha ottenuto. Auspichiamo, pertanto, un aggiornamento di questa vicenda, con un maggiore interesse nel dibattito scientifico.



 

Intervento della Dott.ssa Chiara Segrè:

 

"Uno studio non fa scienza": questa è la regola d'oro che dobbiamo sempre ricordare quando vogliamo sostenere, con dati e articoli pubblicati, la nostra tesi. Per quanto uno studio possa essere accurato e preciso, da solo non è mai sufficiente a poter derivare una "verità" scientifica, per quanto possa indicare una strada che vale la pena di percorrere. Quindi, un solo studio a sostegno che "l'acqua alcalina" previene o addirittura cura i tumori è insufficiente a sostenere scientificamente questa affermazione. Ma non solo, occorre anche evitare di trarre conclusioni non supportate dallo studio che si porta a prova. Ed è questo il caso. Prima di tutto, il trial clinico descritto nell'articolo è stato eseguito non su esseri umani, ma su animali da compagnia (cani e gatti). E' vero che i mammiferi hanno moltissime similitudini fra loro al punto da poter essere usati come modelli per le malattie umane, ma per poter fare una affermazione "certa" sull'uomo, occorre sempre andare a verificare che la stessa cosa accada sull'uomo, cosa che non è stata fatta in questo studio. Quindi sulla base di questo studio non possiamo affermare che gli stessi effetti visti sugli animali si verificano anche sull'uomo. Sarebbe inoltre opportuno ampliare lo studio anche su un numero maggiore di animali, ed effettuare un trial randomizzato e controllato per avere più solidità statistica anche in animale.

Nello studio citato, gli animali, tutti già diagnosticati con forme avanzate di tumore,  sono stati trattati con un particolare protocollo terapeutico che prevede la somministrazione contemporanea di chemioterapia (che comprende un chemioterapico e un inibitore di pompa protonica)  e un agente che alcalinizza l'acqua a ph 9. Gli autori riportano che, rispetto a gruppi di animali in precedenza trattati con la sola chemioterapia, l'aggiunta di un agente alcalinizzante ha migliorato i risultati in termini di regressione del tumore.

Cosa ci dice questo studio? Che se i risultati saranno replicabili, l'agente alcalinizzante può migliorare l'efficacia della chemioterapia. Si può affermare che l'agente alcalinizzante da solo avrebbe lo stesso effetto? Assolutamente no, perchè non è stato usato un gruppo di controllo trattato solo con agente alcalinizzante senza chemioterapia. Nell'articolo non è specificato come viene somministrato il cocktail chemioterapico più agente alcalinizzante, ma appare improbabile che venga dato per bocca. Di conseguenza non si può neanche affermare che bere acqua alcalina abbia un qualche effetto simile a quello descritto in questo studio. Infine, nell'articolo non si fa nessun cenno a eventuali capacità di "prevenzione" perchè gli animali trattati erano già tutti malati al momento della somministrazione della terapia. L'affermazione che un agente alcalinizzante può avere proprietà di prevenzione è assolutamente ingiustificata. Inoltre, per le considerazioni di cui sopra, lo studio non fornisce assolutamente prove convincenti che bere acqua alcalina abbia un qualche effetto efficace nella cura di malattie oncologiche (nè di nessun altro tipo) in essere umano.


 

Ulteriori approfondimenti:

 

http://www.queryonline.it/2014/03/06/dieta-alcalina-verita-o-disinformazione/

http://medbunker.blogspot.it/2015/09/come-funziona-lequilibrio-acido-base.html

http://www.fondazioneveronesi.it/i-blog-della-fondazione/il-blog-di-chiara-segre

 

AGGIORNAMENTO 18/07/2019

Abbiamo ricevuto una e-mail dalla responsabile della divisione scientifica della Medical Division, l’azienda responsabile del prodotto  “Osmolife Plus”. 

Ci informa che c’e’ stato un provvedimento Aagcom nei loro confronti, a seguito dell’accaduto oltre al pagamento della multa hanno cambiato radicalmente i contenuti relativi al prodotto. Hanno anche creato un comitato scientifico con il compito di formare il loro personale e soprattutto monitorare costantemente le informazioni diffuse. Il sito, per decisione giudiziaria, e’ stato rimosso e sostituito da uno nuovo e l’azienda ha avviato degli studi per valutare i potenziali effetti legati all’uso dell’acqua prodotta da Osmolife. 

L'iniziativa Chiedi le Prove è consapevole che il dialogo sia l’unico modo per rendere una società responsabile e attenta alle proprie esigenze. Apprezziamo l’impegno dell’azienda nel migliorare la qualita’ delle informazioni offerte ai clienti e rimaniamo a disposizione per ulteriori aggiornamento.